Le gambe di Sharon Stone

- Ma secondo te un selvaggio, uno di quelli che vive immerso nella natura, ammesso che ancora sia possibile, anche se ho letto da qualche parte che dovrebbe esistere qualche sparuto gruppo disperso nelle aree più inaccessibili del pianeta, uno così dicevo, che non sa leggere o scrivere, che non ha mai visto un film d'avventura con i dinosauri che mangiano gli uomini, che non sa nemmeno cosa significhi la parola dinosauro, che non sa cos'è un grattacielo o il Wi-Fi, o peggio non ha mai visto le gambe di Sharon Stone accavallarsi in Basic Instinct e messo in pausa il dvd avvicinandosi allo schermo per esclamare "eh si, le mutande non le porta davvero". Uno che non ha mai letto Jules Verne, che non ha mai osservato per ore "Il giardino delle delizie" di Bosch, che non ha mai sentito, ballato e cantato una canzone rock, che non è mai salito su un'automobile, un treno o un aereo, che non ha mai visto e sentito il concerto dei Queen a Wembley dell'86, chiudendo gli occhi ed immaginando di essere anche solo per un minuto al posto di Freddy Mercury, anzi di essere proprio Freddy Mercury, insomma uno così, che non ha mai fatto l'amore con qualcuno conosciuto poche ore prima, secondo te, una persona così, un uomo così, un ragazzo o bambino che sia, e' in grado di immaginare? Nel senso stretto del termine? È capace di costruire mondi, oggetti, situazioni ed avventure straordinarie? E se ci riesce non credi sia davvero frustrante per lui? Perché non può scriverli intendo. Non li può far crescere e modellare sulla carta intendo. Sono così, come vengono, sembrano storie perfette ma sappiamo non esserlo. Tutto ha bisogno di essere rivisto, riletto, assimilato e corretto.
- Ma che domanda è? Come ti viene in mente una cosa del genere?
- Non lo so mi viene in mente così e basta, perché è importante. Perché mentre te lo chiedo, fissando il muro azzurro pastello della camera da letto illuminato da una lampada comprata da qualcun altro per qualcun altro, mi sento terribilmente solo e vorrei immaginare un'avventura "incontaminata", che non è stata sollecitata da alcuno stimolo, che non so già, anche solo inconsciamente, come andrà a finire. E vorrei sentirmi perso per questo, non per i mostri ed i fantasmi che la popolano ma perché non ho la più pallida idea di cosa accadrà dopo. Riesci a comprendere? Capisci quanto sia importante?
- Tu mi fai sentire così.
- Così come?
- Come l'indigeno di cui parli, incontaminato. Mi fai sentire così come vorresti sentirti tu.
- E come vorrei sentirmi io?
- Che non sai quello che accadrà dopo, tra un minuto come tra dieci anni, ammesso che ci siano altri dieci anni. Io ti amo.
- Anch'io ti amo. Non piangere, perché piangi?
- Perché tu non mi ami, e lo sai. Tu non sei in grado di amare nessuno, neppure te stesso, e sai anche questo, e ti fa impazzire. Ma non preoccuparti, non sto male, piango e basta, piango perché devo, non per te. Piango per me e continuo ad amarti, perché ognuno ha le proprie malattie, e la mia è il nostro amore, anzi il mio amore, il mio amore verso di te, che non ami nessuno. Neppure te stesso. A cosa stai pensando?
- La verità?
- Si.
- Alle gambe si Sharon Stone.
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