La scatola di Noè

I testi sacri sono opere al di là del tempo e dello spazio, scritti che pensati in epoche che sembrano ormai lontanissime si prestano a nuove e continue interpretazioni. Proprio la loro complessità mi affascina e credo giustifichi in buona parte il sentimento di chi a quei testi crede e di chi ne ha fatto il pilastro della propria religione. Non si può credere nello svelato, nel chiaro, nel palese, in questa condizione si può solo constatare, e l'uomo non ha bisogno di constatare ma di credere.
Ma non è di questo che volevo parlare. Volevo parlare della barca che salvò l' umanità, che permise a Noè e alle specie incontaminate di salvarsi dalla cancellazione del mondo da parte di Dio. Siamo abituati a raffigurarci qust' imbarcazione come un' arca, dalle grandi vele al cui timone, fiero si erge Noè. Ebbene forse la traduzione con il termine arca non è proprio la più corretta. Il sostantivo femminile ebraico tabah infatti, indica più propriamente una scatola ragion per cui dobbiamo in virtù del simbolismo costante di questi scritti, rivedere quantomeno le emozioni che la salvezza dell'uomo e delle altre specie via mare ci hanno sempre suggerito. Noè non è infatti il timoniere, perchè non ha vele ne rotta da seguire e soprattutto non può vedere all'esterno, non si può accorgere del fatto che anche le cime delle montagne più alte vengono sommerse, non può immaginare la perdita di ogni punto di riferimento perchè entrando nella scatola ha già scelto di perderli tutti. E' quindi in balia delle onde, delle correnti, di Dio.
Non sono un critico di testi sacri e non ho verità mie da enunciare ma posso come tutti commentarli. Mi è facile quindi immaginare i sentimenti di Noè all' interno di un contenitore enorme di legno, spinto contro le pareti dall' impeto di quello che fu ed è Il Diluvio, probabilmente aveva paura, per sè e i propri figli innanzitutto, probabilmente tremava e si chiedeva se entrare (non salire! sono due azioni completamente diverse) fosse stata la scelta giusta. Noè fu l'ultimo ad occupare la sua posizione all' interno della scatola, forse per controllare che tutto fosse disposto secondo l' ordine divino, o forse perchè fino all'ultimo faceva fatica a dimostrare il credere con i fatti anziché con le parole.
Naturalmente siamo tutti a conoscenza del fatto che la sua fede fu premiata.
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16 gennaio 2008 alle ore 09:47

Ecco lo sapevo! A forza di stare con i preti... piuttosot che si dice dei 2 leocorni?

UN GIORNO NOE' NELLA FORESTA ANDO' E TUTTI GLI ANIMALI VOLLE ATTORNO A SE' "IL SIGNORE E' ARRABBIATO IL DILUVIO MANDERA', VOI NON CI CREDERETE IO VI SALVERO'" - tutti insieme - CI SON 2 COCCODRILLI ED UN ORANGOTANGO, 2 PICCOLI SERPENTI, UN'AQUILA REALE, GATTO, TOPO, UN ELEFANTE NON MANCA PIU' NESSUNO SOLO NON SI VEDONO I DUE LEOCORNI?!

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