Il tempio è un consacrato involucro di rifugio. E’ una tregua, un tramite, una coperta d’infanzia divenuta troppo corta. L’importanza dei templi non risiede nelle divinità che rappresentano o presumono di contenere, se mai fosse possibile contenere un Dio, ma nelle preghiere di chi vi entra.
L’importanza dei templi è soprattutto nelle richieste di perdono. Il perdono implica una presa di coscienza. Il perdono implica una morale. Il perdono chiesto in un tempio implica il riconoscimento di un Dio, di un Salvatore: un Salvatore che ci salvi da noi stessi.
La richiesta di perdono, quando sincera, è la vita che si palesa, la comprensione della volontà di senso che ci tiene uniti, l’uno all’altro, perché il senso è nell’alterità, l’alterità ci permette la comprensione dell’Io. Siamo animali sociali per necessità, per egoismo, per avidità. Il pentimento invece è materia cristallina, pura, trasparente, impermeabile ma pur sempre materia.
I penitenti saranno tutti salvati da Dio che, se realmente tale, non li perdonerà.
L’importanza dei templi è soprattutto nelle richieste di perdono. Il perdono implica una presa di coscienza. Il perdono implica una morale. Il perdono chiesto in un tempio implica il riconoscimento di un Dio, di un Salvatore: un Salvatore che ci salvi da noi stessi.
La richiesta di perdono, quando sincera, è la vita che si palesa, la comprensione della volontà di senso che ci tiene uniti, l’uno all’altro, perché il senso è nell’alterità, l’alterità ci permette la comprensione dell’Io. Siamo animali sociali per necessità, per egoismo, per avidità. Il pentimento invece è materia cristallina, pura, trasparente, impermeabile ma pur sempre materia.
I penitenti saranno tutti salvati da Dio che, se realmente tale, non li perdonerà.