E fanno tre.

Ce l'abbiamo duro! Anzi durissimo! Cosa? Ma il comprendonio naturalmente. Deve aver pensato almeno questo il Senatur quando rispondendo al telefono si è sentito dire che il suo prediletto Renzo non aveva superato per la terza volta la maturità scientifica. Non è bastato lo "studio matto e disperatissimo" a cui sembrava essersi dedicato il ragazzo, né l'ispettore super partes inviato dalla Gelmini per evitare i presunti accanimenti della volta precedente, accanimenti che avevano portato Bossi senior a dichiarare "se fossimo al Sud sarebbe già stato promosso". Invece niente, nemmeno sta volta il figliol prodigo è riuscito a portare a casa l'ambito pezzo di carta, non è bastata la tesina sulla "Valorizzazione romantica dell'appartenenza e dell'identità", l'ispirazione federalista non ha fatto il miracolo e una volta passati alle domande dei professori meridionali e comunisti, Renzo è caduto nei trabocchetti del nemico sudista.
Venti di tensione nella maggioranza. Come perchè? Perchè nella stessa sessione e nella stessa scuola, il diploma l'ha invece portato a casa Davide Ancelotti, figlio di Mister Carletto, allenatore del club più titolato al mondo, il Milan di Silvio Berlusconi.
Fonti vicini ad Arcore dichiarano che le linee telefoniche della villa nelle ore successive alla notizia sono diventate incandescenti, i domestici riferiscono di facce contratte e tese, è trapelata una frase del Presidente, che durante una telefonata con la Gelmini ha esclamato: "cribbio Mariastella, ti avevo detto di mandare il figlio di Bossi a ripetizioni da Bondi".
Seguiremo gli sviluppi.
 

Apatia

Non voglio andare a dormire, ma mi si chiudono gli occhi, vorrei far succedere qualcosa, perchè se succedesse a basta non sarebbe la stessa cosa. Vorrei, potrei ma no: apatia dell'una e trenta.
Forse però me la merito pure, dopo aver corso, pensato, parlato, esattamente in quest'ordine, il far niente me lo merito, anzi il "fa nulla", detto tra me e me: peccato il retrogusto amaro.
 

Ma mi faccia il piacere

Anche se data la tragicomicità e l'area sociale della questione si potrebbe usare anziché l'espressione del grande Totò, la più bassa e sgrammaticata "ma mi facci il piacere" di Fantozzi.
L'Ordine dei Giornalisti infatti, sembra essersi accorto che Mike Bongiorno fa pubblicità, e vuole radiarlo dall'ordine. Bravi, dei segugi. Sono passati solo 50 anni da quando Mike ha iniziato a farla, anzi possiamo dire che la pubblicità l'ha inventata lui (speriamo non mi senta Pippo altrimenti mi querela). Ora la questione non è tanto se toglieranno al teleconduttore il patentino che dal 76' tiene in tasca, ma la pessima figura che l'OdG stà facendo. Anche perchè paradossalmente la notizia dell'istruttoria che si sta imbastendo l'hanno data loro nei giornali. Quindi le possibilità sono due, o come spesso è accaduto i giornalisti per un motivo o per un altro non hanno fatto il loro lavoro, e non si sono mai accorti del problema, o come è più probabile un giornalista un pò a corto di idee e di visibilità ha pensato bene di darsi entrambe in un colpo solo.
La risposta è chi se ne frega, in entrambi i casi.
Non voglio difendere Mike Bongiorno, anche perchè lo trovo simpatico fino ad un certo punto, ma l'onestà intellettuale di chi legge i giornali si.
Dov'è l'incompatibilità tra la pubblicità di una poltrona massaggiante e una professione che non esercita? E soprattutto se è lecito per un giornalista "vendere" un pensiero politico (che sicuramente è meno rilassante di uno schienale vibrante), perchè non può farlo anche con un prodotto commerciale? Giudicate voi, che leggete e ascoltate.
 

Arrivederci Roma

Vorrei scrive come penso. Vorrei scrivere a flusso di coscienza, c'è chi l'ha fatto, non mi è piaciuto e non mi piace quando lo faccio io.
Allora mi tocca abbassare il volume della musica, far tacere Cesaria Evora, perchè il suo Besame Mucho non mi concede di fare altro, magari metto Cincotti che anche se non sono mai stato a Philadelphia a qualche posto devo dire Goodbye pure io.
Allora dico Goodbye a Roma e tutto quello che mi ha lasciato dentro e a quello che invece si è tenuta e non mi ha voluto restituire, perchè Roma è un pò così, ti porta via qualcosa e non te lo da più al di fuori delle sue mura.
E' parecchio che non scrivo perchè mentre ero a lì me la sono goduta, sono uscito come mai, ho visto tutti quelli che potevo e volevo vedere, ho progettato ritorni obbligati in modo da non dire addio.
Allora arrivederci a tutti, fra un mese scarso sarò ancora li, che lo vogliate o no mi avrete ancora tra i piedi per qualche tempo.
Intanto chi mi doveva mancare già mi manca, altri invece per niente; lo dico tanto perchè non crediate che la lontananza mi abbia fatto diventare meno stronzo.
 

Caput mundi


Sono tornato nella capitale. Grosse novità! Strisce bianche sotto casa il che vuol dire parcheggio gratuito e selvaggio. Finalmente, non ne potevo più di taroccare concessioni per disabili o di girare per ore...
Comunque per ambientarmi sono andato subito a spararmi una bella carbonara con tanto di vino "de li Castelli".

Il barbone che vive sotto casa mia, di cui non credo aver mai parlato, sta sempre peggio. Nel senso che ha più o meno la mia età, ma dimostra il doppio degli anni, lo vedo prosciugarsi giorno dopo giorno, vedo i vestiti che gli diventano sempre più larghi addosso. Lo sguardo sempre più perso e cattivo.
Io gli ho portato un giaccone pesante e qualche maglione, ma niente di più. La mia solidarietà finisce qui, non so fare o forse non voglio fare di meglio. Ho visto che dietro i bidoni della spazzatura dove dorme c'è una pianta, dentro un vaso che prima era vuoto. Probabilmente la sua unica compagnia. Io sarei già morto da tempo.

Va bè, per il momento non ho altro da dire.
 

God Bless America

Mio nonno non ha mai amato gli americani, e certo non inizierà ad amarli con Obama, ma oggi mentre mangiava il tacchino e si diceva contento che fosse un giorno feriale e che quindi stavamo facendo loro una specie di dispetto, mi ha detto che è soddisfatto di come sono andate le votazioni. Sono d'accordo con lui. Mi è piaciuta la vittoria di Obama, mi è piaciuto il suo primo discorso da presidente designato, mi sono piaciute le migliaia di persone nelle piazze di tutto il mondo, mi è piaciuto moltissimo ascoltare le parole del grande sconfitto Mc Cain che forse più della vittoria del rivale mi hanno fatto intendere la grandezza del sistema democratico americano. Vedere che uno sconfitto si complimenta sinceramente con il contendente, si mette a disposizione e pronuncia le parole "io ho sbagliato" non è cosa da tutti i giorni, certo non è cosa da italiani. Infatti nel Bel Paese abbiamo preso la palla al balzo e abbiamo utlilizzato la corsa alla Casa Bianca per strumentalizzazioni di bassisima lega, da una parte e dall'altra, abbiamo continuato a sbagliare. Obama e Mc Cain, oltre a farci vedere che "il sogno americano" è ancora vivo e vegeto ci hanno dimostrato che la politica è un affar serio, che le elezioni sono un punto di partenza per chiunque le vinca, un braccio teso del popolo che tocca la spalla di chi viene designato, sono un giudizio inappellabile.
Le elezioni in America sono elezioni e basta, in Italia sono un intermezzo di una campagna elettorale costante e confusa, di un gioco al discredito e al massacro.
L'America, con le sue contraddizioni, con le sue follie, ci ha comunque dato una lezione di stile, di democrazia e di lealtà politica.
Allora, non se ne dispiaccia mio nonno, viva Obama, viva l'America, viva gli americani e via "il sogno americano".
 

Sogno o son desto / Usa 2008

Questa mattina mi sono svegliato con l'amaro in bocca, che sarebbe anche normale se la sera prima fosse stata una delle solite. Ma non è stato così. Mi sono svegliato con l'amaro in bocca in senso figurato. Insomma ero infastidito da un sogno che avevo fatto, il problema è che non me lo ricordavo. Dal dentista però mentre mi infilava le dita in bocca e l'aspiratore incollato alla lingua faceva il rumore del caffè che sale nella moca, mi è ritornato tutto in mente.
Che sogno pazzesco, ero incazzato come una bestia, litigavo con tutti, genitori, nonni, amici, passanti, spaccavo porte e lanciavo cose, andavo su e giù per le stanze di casa e rovesciavo tutto quello che mi capitava a tiro, praticamente un indemoniato. Il motivo? Non lo ricordo: ma domani torno dal dentista.

Elezioni americane. Quasi tutti fanno il tifo per Obama, forse in cuor suo lo fa pure Bush giusto per andargli in culo a Mc Cain che ha evitato l'investitura ufficiale come la peste. Io penso che vinca chi vinca non cambierà molto, soprattutto per quel che riguarda la politica estera, al di là di quel che dicono Frattini e Veltroni in questo momento a Matrix, l'America dovrà continuare a fare l'America e riprendersi la leadership mondiale che vede sfuggire sempre di più dalle mani.
Magari nel caso vinca Obama, e vincerà Obama, gli Usa inizieranno ad impostare realmente un dialogo con le altre componenti mondiali, ma certamente non si verrà via dall'Afghanistan o dall'Iraq nel giro di poco tempo. Sarà interessante vedere invece come Obama gestirà il rapporto con Iran e Russia. L'Italia dal canto suo non potrà far altro che continuare a fare quello che ha sempre fatto.


Curiosità. Nostradamus parla della fine del mondo dopo l'elezione del Papa nero. Il Papa ai tempi del veggente era il "capo del mondo", e il presidente degli Usa non era certo contemplato, quindi trasportando l'oracolo ai tempi odierni: "con il capo del mondo nero, sarà l'inizio della fine". Io una grattatina me la sono data, anche se penso che Obama non è che sia poi così nero, anzi forse è più bianco di certi bianchi...
 

Buon halloween

 
 
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